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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Teatro ragazzi: memoria verbale

Gli alunni di una quarta elementare di una scuola dove conduco il laboratorio teatrale, mi stupirono enormemente lo scorso anno, quando impararono a memoria una gran quantità di battute per realizzare lo spettacolo di fine anno che allestimmo insieme. Di conseguenza quest’anno ho chiesto loro di riporre la massima fiducia nella propria memoria, che evidentemente funziona a dovere; riflettendo insieme sul fatto che il corpo ricorda nei minimi dettagli un’esperienza coinvolgente e soddisfacente – di cui ho già scritto in passato - e che, messo di nuovo nella stessa situazione, spesso fa affiorare alle labbra persino le identiche parole pronunciate in precedenza. Le prove di uno spettacolo teatrale, altro non sono se non la ripetuta messinscena dello stesso segmento di vita, che coinvolge uno o più personaggi. Volendo fare un esempio, ogni volta che Cappuccetto Rosso s’imbatterà nel lupo passeggiando nel bosco, trasalirà; e ogni volta l’animale le chiederà Dove stai andando, bella bambi

Teatro ragazzi: allenamento alla vita

La nostra vita: splendidamente imprevedibile, incredibilmente sorprendente, magicamente inafferrabile. Quel posto in cui accadono cose meravigliose e banalissime, casuali e impreviste, di certo inaspettate. Come si fa, allora, a essere pronti? È praticamente impossibile, ed è questo il bello del vivere, l’essere sorpresi quando meno ce lo aspettiamo. C‘è un modo però per allenarci alle intenzioni, al significato. Allenare il nostro corpo, la voce, la mimica e i gesti a esprimere esattamente ciò che desideriamo comunicare e non qualcos’altro. Questo modo si chiama teatro. Ho avuto modo di riflettervi un pomeriggio in cui conducevo un laboratorio con quattro ragazzi delle scuole medie. Il gioco che avevo proposto loro è noto: attraversare la stanza camminando con una giacca poggiata sulle spalle, che di volta in volta assumerà connotazioni differenti. I ragazzi pertanto si divertivano a camminare con la giacca divenuta molto elegante, e subito dopo con la giacca che puzza, poi con

Teatroterapia: il corpo ricorda

Una volta che hai imparato ad andare in bicicletta, non te lo scordi più. Questo ci dicevano le nostre mamme e le nostre nonne quando tornavamo a casa con le ginocchia sbucciate e un’espressione torva sul viso, convinti che mai e poi mai avremmo imparato a pedalare senza rotelle, come gli altri. A forza di capitomboli, graffi e tanta pazienza, abbiamo imparato a rimanere in equilibrio su due ruote e andare in bici è divenuto non solo facile, ma una delle attività più divertenti e soddisfacenti apprese nell’infanzia. Ed è vero, il corpo non dimentica più come si fa, non solo ad andare in bicicletta. Il corpo ricorda tutto ciò che impara. Perfino come si sta sul palcoscenico, una volta che ha vissuto in maniera profonda e soddisfacente quell’esperienza. Un esuberante e simpaticissimo bambino audioleso di quattro anni sale sul palco con me, per recitare per la prima volta, la scorsa estate. Ha una piccola parte, ma la interpreta con impegno e serietà, memorizzando azioni, mimica e battu

Teatro ragazzi: Predatore e preda

All’interno del laboratorio teatrale, spesso si utilizza l’imitazione degli animali più conosciuti come stimolo all’espressività corporea. Il conduttore chiede ai giovani allievi di provare a diventare un gatto, un cane, un gabbiano, ed ecco che automaticamente, senza pensarci più di tanto, le schiene si inarcano, le braccia sembrano ali o artigli, la bocca si allarga a mimare un ruggito o si restringe come fosse un becco, le gambe si piegano pronte a compiere un balzo o a gattonare sinuosamente come felini. Dopo aver proposto a un gruppo di preadolescenti proprio questo lavoro, e averli lasciati liberi di esprimersi nello spazio, ho notato come fosse insopprimibile la tentazione di incontrarsi e comunicare, anche nelle vesti animalesche da me richieste. Pertanto passiamo dal semplice gioco espressivo nello spazio, alla scena vera e propria. Due attori partono uno dalla quinta di destra e l’altro da quella di sinistra, interpretando due diversi tipi di animali: la consegna è sem