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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Un mio articolo sul teatro pubblicato su Città Nuova

Sono molto contenta di sapere che un mio articolo sul teatro dal titolo " Il teatro è vita " è stato pubblicato oggi sulla rivista Città Nuova . Tutte le arti sono espressione di armonia e di bellezza. Sono la fuoriuscita di quel che abbiamo dentro, la sublimazione di pulsioni che a volte non riusciamo a spiegarci, di forti e improvvise emozioni e danno forma all’imprescindibile necessità di condividere con l’altro ciò che porto dentro il cuore. Ma oltre a ciò, l’arte educa, l’arte parla. E non solo quando ne siamo fruitori (se vediamo un bel quadro o un film particolarmente appassionante) ma ancor più quando siamo noi i protagonisti, quando facciamo arte. Nella mia vita ho conosciuto un poco la musica, pochissimo la danza, quasi per niente l’arte plastico-figurativa. Nella mia vita ho fatto teatro (leggi anche Logoteatroterapia). Pertanto è del teatro che voglio parlare . Leggi il resto

Fare teatro in casa: basta un cappello

Spesso mi sono ritrovata a riflettere sul fatto che non occorre nulla per fare teatro: bastano il nostro corpo, la voce, e la voglia di mettersi in gioco e sperimentare cose nuove. Pertanto, visto che al momento la maggior parte della popolazione è costretta a casa a causa del Coronavirus, proviamo a trovare semplici giochi teatrali da fare anche nella propria cameretta. Assaporeremo nuovi modi per divertirci, senza neppure l’imbarazzo del doverlo fare davanti a un pubblico: al massimo avremo la mamma e il papà come spettatori. Anzi, coinvolgiamo anche loro, chissà che non si divertano quanto (e magari anche più) dei loro figli. Per fare teatro basta essere in due. Chi ha almeno un fratello o una sorella è già sulla buona strada. Chi è figlio unico può chiamare uno dei due genitori, che stavolta non potrà davvero esimersi. Un semplicissimo gioco da fare è quello del cappello . Troviamo in casa un cappello qualsiasi, anche vecchio e brutto. Poniamolo al centro della stanza. Ciasc

Per fare teatro non serve nulla oltre a noi stessi

Giorni fa conduco un laboratorio di improvvisazione teatrale con un gruppo di adulti di varie età, diverse professioni e provenienze. Conosco solo i loro nomi, non so quale lavoro svolgano, quali passioni abbiano, dove abitino e così via. Eppure grazie al teatro, la comunicazione tra noi è stata vera, profonda, fatta di piccole e grandi cose in cui ciascuno ha narrato qualcosa di sé, ha conosciuto gli altri e persino scoperto parti di se stesso che ignorava. Mentre ci stavamo concentrando, liberando il corpo da tensioni e stress, stanchezza accumulata durante la giornata (qualcuno ha detto: durante tutta la settimana!) riflettevo con loro sul fatto che per fare teatro non serve assolutamente niente. Non occorrono tele e pennelli, strumenti musicali, essere dotati di grazia e agilità, scarpette da ballo, o una bella voce intonata. La natura ha già fornito all’essere umano tutto ciò che gli occorre per fare teatro: il corpo, la voce, e la capacità di entrare in relazione con l’altro