L’inconsapevole funzione terapeutica del teatro e della rappresentazione La storia del teatro è costellata di momenti in cui l’arte scenica viene usata con modalità o finalità terapeutiche, il più delle volte senza che né l’attore e tantomeno lo spettatore ne siano consapevoli. Proveremo a ripercorrerla cercando, come un tesoro nascosto, momenti in cui la rappresentazione “curava” la società, il popolo o la borghesia. La storia del teatro nella Grecia antica, che si svolge essenzialmente nella città di Atene, comincia verso la fine del IV secolo a.C., quando il tiranno Pisistrato autorizza una gara per la rappresentazione di drammi tragici come parte integrante delle feste in onore di Dioniso e, sembra, anche per distrarre il popolo dall’eccessiva asprezza del suo governo. La struttura del teatro greco, con i suoi rituali, ritmi e coro, costituisce di certo un evento teatroterapeutico di massa, un luogo in cui guardare senza prendere parte, assistere a tre tragedie prima, a una
Regista, attrice, drammaturga, teatroterapista e docente teatrale