Articolo su Città Nuova sulla Logoteatroterapia
Uno stralcio di un mio articolo sulla Logoteatroterapia dal numero di marzo della rivista Città Nuova:
Vent’anni fa, una logopedista del Centro di audiofonologopedia di Roma mi chiese di fare un’esperienza di teatro con alcuni ragazzi audiolesi. Laureata in Discipline dello spettacolo, all’epoca mi stavo specializzando nel teatro ragazzi, grazie alle scuole salesiane. Avevo scoperto l’esperienza di don Bosco, che faceva recitare i ragazzi dei quartieri poveri di Torino per toglierli dalla strada e insegnar loro un mestiere, oltre alla pedagogia di Maria Montessori, che riteneva i bambini in grado di comprendere l’arte. Inoltre, studiando Jacob Levi Moreno, ero entrata in contatto con le grandi possibilità del teatro di superare i blocchi della psiche.
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Vent’anni fa, una logopedista del Centro di audiofonologopedia di Roma mi chiese di fare un’esperienza di teatro con alcuni ragazzi audiolesi. Laureata in Discipline dello spettacolo, all’epoca mi stavo specializzando nel teatro ragazzi, grazie alle scuole salesiane. Avevo scoperto l’esperienza di don Bosco, che faceva recitare i ragazzi dei quartieri poveri di Torino per toglierli dalla strada e insegnar loro un mestiere, oltre alla pedagogia di Maria Montessori, che riteneva i bambini in grado di comprendere l’arte. Inoltre, studiando Jacob Levi Moreno, ero entrata in contatto con le grandi possibilità del teatro di superare i blocchi della psiche.
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