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Fare teatro a scuola: consigli e proposte

Spesso mi capita di dialogare con ottime maestre o professoresse che dedicano parte delle ore di insegnamento al fare teatro insieme alle loro classi. Sono docenti speciali, con una marcia in più, che hanno intuito l’immensa potenza dell’arte scenica nell’età evolutiva, e non vogliono privare i loro alunni di questa esperienza.
Ecco allora, per tutte/i loro, qualche “dritta” che potrà essere utile.
So che non è facile reperire testi adatti all’età degli allievi. Spesso i copioni che albergano sotto la macro categoria “teatro ragazzi” sono invece per bambini e anche bambini piuttosto piccoli, a mio parere. Pertanto, so anche che molti docenti scrivono  da sé o coadiuvati dalla classe, il copione per la messinscena. È quindi necessario, a mio

Cecilia Moreschi
parere, assicurarsi che ogni alunno abbia più o meno la stessa quantità di battute degli altri. L’esperienza del teatro a scuola non è fatta per formare attori, bensì per crescere, collaborare, esprimersi, aiutarsi, memorizzare (e l’elenco sarebbe ancora lungo ma mi fermo qui). Tutti i ragazzi hanno diritto a stare in scena un tempo congruo a fare tale esperienza, indipendentemente dal maggiore o minore talento.
So che non è facile: occorre verificare costantemente il numero delle battute, aggiungere personaggi, dividere magari fra tre attori la parte del protagonista… ma ne vale la pena.
L’anno che con una quinta della scuola primaria misi in scena C’era due volte il Barone Lamberto di Gianni Rodari, mi feci aiutare proprio dai ragazzi. Dopo aver letto insieme il bellissimo racconto, diedi ai miei alunni una settimana di tempo per ideare un personaggio da aggiungere alla messinscena che ci accingevamo a realizzare. Io, in quanto regista, avevo diritto di scegliere o scartare le loro proposte (era un patto stipulato in precedenza e da tutti hanno accettato) ma loro avevano piena libertà di proporre chiunque, purché fosse coerente con la vicenda. Ecco che arrivarono Cocorito, il pappagallo parlante del Barone; la moglie e la figlioletta del perfido nipote Ottavio; il figlio del commissario presente sull’isola, tra l’altro amico di Cocorito; la solerte segretaria del Barone, sempre in sfida col fedele maggiordomo Anselmo, e così via. Oltre a ideare i personaggi che occorrevano affinché ciascuno avesse una parte ricca e divertente, ogni alunno propose uno dei compagni per interpretare il ruolo ideato. E ci stupirono enormemente per l’acume e la capacità di osservazione dei loro amici.
Accade poi spesso che un determinato personaggio sia desiderato da molti allievi. Ovviamente è il regista che assegna le parti, ma nel corso dei miei anni di esperienza con il teatro a scuola, ho voluto dare una piccola possibilità di esprimersi, ai miei giovani attori. Ciascuno di loro può quindi dirmi un personaggio che proprio non se la sente di interpretare, e io ne terrò assolutamente conto. Una volta redatta la lista dei “non personaggi”, chiamiamola così, tutti però dovranno accettare di buon grado i ruoli che io assegnerò. Tale strategia si è sempre rivelata vincente e nessuno è mai rimasto troppo scontento della parte ricevuta.

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