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Teatro ragazzi Didattica

 


Teatroterapia: guardiamoci negli occhi

E' innegabile che per recitare insieme, ma ancor prima per comunicare, sia necessario guardarsi negli occhi. E' il primo contatto che stabiliamo con un'altra persona, e già ci fa capire una quantità di cose visto che dagli occhi dell'altro transitano le emozioni, gli stati d'animo, l'interesse o il disinteresse.


Cecilia Moreschi

Ma appena dico a un bambino affetto da ADHD, ovvero disturbo dell'attenzione, magari d'ansia o disabilità intellettiva, di guardare negli occhi l’altro, ecco che è difficile per lui riuscire a farlo per più di qualche secondo o decimo dello stesso. Occorre trovare un altro modo, occorre fornirgli una motivazione talmente potente affinché non possa farne a meno.
Troviamo un gioco allora, uno in cui per vincere sia assolutamente necessario guardarsi negli occhi. E' presto detto: il gioco dei quattro cantoni fa al caso nostro. Brevemente spiego ai miei quattro fanciulli le regole e poi mi metto anche io a giocare con loro, visto che occorre essere in cinque. Nel dettaglio, una persona sta al centro e deve rubare il posto a uno degli altri quattro, posizionati agli angoli della stanza, mentre si scambiano di posto. La regola dei quattro cantoni è che coloro che si trovano negli angoli, per scambiarsi di posto due a due, devono guardarsi negli occhi e mettersi d'accordo con lo sguardo, senza proferire parola. Si possono muovere in avanti, a destra, sinistra o in diagonale, mentre colui che sta al centro compie una continua rotazione per tenere d'occhio i movimenti degli altri.
Tutti devono osservare attentamente i compagni, se non vogliono perdere e ritrovarsi al centro, e lo sguardo corredato dalle espressioni del volto, funge tra tutti come vero e proprio veicolo comunicativo nel gioco.
Ho incontrato gli stessi bambini una settimana dopo. Ci siamo finalmente guardati negli occhi dicendo buongiorno per qualche secondo in più rispetto alla volta precedente.
Lo sguardo viene cercato, accolto, sostenuto.
Lo sguardo, la prima porta che apro a chi mi sta vicino.

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