Teatro e ritmo
Alternanza di tensione, pausa e rilassamento.
Tutto ciò su cui si basa la nostra vita.
Io respiro.
Inspiro, aspetto, espiro.
Tendo, mi fermo, rilasso
Il mio cuore batte.
Il muscolo si contrae e si rilassa, con pause più o meno lunghe a seconda di stato emotivo o azione compiuta dal corpo, ma comunque segue sempre.
Tensione, pausa, rilassamento.
E potremmo andare avanti.
Tutte le azioni compiute nella nostra vita si basano
su respiro e battito del cuore.
Ovvero su tensione, pausa, rilassamento.
E visto che il teatro è vita, allenandoci al ritmo, con i giochi del teatro ci stiamo in realtà allenando a vivere.
A cercare il nostro proprio ritmo, quello interno, quello vero.
A rallentare quando tutti corrono e andar veloci quando gli altri rallentano.
A concentrarci sul respiro, sentire l’aria che entra, come un bicchiere d’acqua fresca. E poi lasciarla uscire, che tanto tra poco aria nuova entrerà.
A trovare un ritmo su cui ballare, quando tutti intorno a noi camminano, e la musica la sentiamo solo noi.
Perché è la nostra musica, quella del battito del cuore e solo noi possiamo ballarci sopra.
A sorridere, perché siamo felici senza capire bene il perché.
Come il Piccolo Principe quando dice che l’aviatore riderà guardando le stelle, ma nessuno capirà e tutti lo prenderanno per matto.
Come hanno sempre preso per pazzi i poeti, i santi, gli artisti che vedono ciò che non si vede e ascoltano ciò che non si sente.
Respirano.
Vivono.
Tutto ciò su cui si basa la nostra vita.
Io respiro.
Inspiro, aspetto, espiro.
Tendo, mi fermo, rilasso
Il mio cuore batte.
Il muscolo si contrae e si rilassa, con pause più o meno lunghe a seconda di stato emotivo o azione compiuta dal corpo, ma comunque segue sempre.
Tensione, pausa, rilassamento.
E potremmo andare avanti.
Tutte le azioni compiute nella nostra vita si basano
su respiro e battito del cuore.
Ovvero su tensione, pausa, rilassamento.
E visto che il teatro è vita, allenandoci al ritmo, con i giochi del teatro ci stiamo in realtà allenando a vivere.
A cercare il nostro proprio ritmo, quello interno, quello vero.
A rallentare quando tutti corrono e andar veloci quando gli altri rallentano.
A concentrarci sul respiro, sentire l’aria che entra, come un bicchiere d’acqua fresca. E poi lasciarla uscire, che tanto tra poco aria nuova entrerà.
A trovare un ritmo su cui ballare, quando tutti intorno a noi camminano, e la musica la sentiamo solo noi.
Perché è la nostra musica, quella del battito del cuore e solo noi possiamo ballarci sopra.
A sorridere, perché siamo felici senza capire bene il perché.
Come il Piccolo Principe quando dice che l’aviatore riderà guardando le stelle, ma nessuno capirà e tutti lo prenderanno per matto.
Come hanno sempre preso per pazzi i poeti, i santi, gli artisti che vedono ciò che non si vede e ascoltano ciò che non si sente.
Respirano.
Vivono.
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