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Teatro terapia: osservazione esercizi e giochi

Cecilia MoreschiL'osservazione della realtà che ci circonda è uno degli step necessari a un completo e funzionale inserimento nel contesto in cui viviamo. Per questo uno dei giochi che propongo maggiormente ai bambini affetti da DSA o da disturbo dell'attenzione è "Osserviamo camminando la stanza in cui siamo. Ci sono tanti oggetti, tanti colori, mobili e accessori. Proviamo a guardarli con attenzione e tenerli a mente".
Dopo qualche secondo di silenzio, in cui ciascuno cammina nello spazio con gli occhi bene aperti, mi avvicino a uno dei ragazzi e all' improvviso gli chiudo gli occhi e gli faccio una domanda, per esempio su cosa c'è sul tavolo sotto la finestra. Gli altri comprendono subito che tra poco anche a loro toccherà rispondere a una domanda molto simile e pongono maggiore attenzione di prima agli oggetti
presenti sui tavoli (ora sanno perché devono osservare: per rispondere correttamente alle mie domande e non sfigurare davanti al gruppo. Quindi osservano davvero solo adesso, la motivazione aumenta e migliora la prestazione in maniera esponenziale).
Naturalmente le mie prossime domande sono di natura diversa: chiedo il colore o la quantità, non più la natura degli oggetti sui tavoli. Man mano si apre pertanto il ventaglio delle informazioni che i loro occhi guardano e la loro mente ricorda, e ora sono soddisfatti di rispondere ai miei quesiti, anche i più insidiosi.
Ci fermiamo poi a riflettere su quante domande si possono fare relative a ciò che c'è in una stanza (le forme degli oggetti, il colore, la quantità, la posizione, la funzione, la presenza o l'assenza...) e chiedo loro a cosa serve l'osservazione quando ci troviamo a recitare sul palco: a sapere se andare a destra o a sinistra, risponde Marco (come ricordo sempre, uso nomi di fantasia). A prendere gli oggetti giusti, aggiunge Jack. A mettermi nella posizione corretta, afferma Carola, che l'anno scorso si ritrovò improvvisamente di spalle senza sapere perché.
E nella vita di tutti i giorni a cosa serve l'osservazione? Ad accorgerci se stiamo per pestare la cacca di un cane, esclama Antonio ridendo. E sulle risate di tutti ci salutiamo con la promessa di continuare la prossima volta.

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